Per noi è stato indispensabile costruirci un semenzaio (abitiamo in montagna!),
altrimenti sarebbe stato impossibile autoprodurre le piantine primaverili-
estive. Qui raccontiamo un pò come abbiamo assemblato un cassone (che poi sono
diventati due).
Materiali utilizzati
- assi di legno di recupero
- plastica resistente per la copertura (meglio se satinata e
non perfettamente trasparente)
- materiali di ferramenta (chiodi, viti, cerniere, ecc)
- sabbia, polistirolo, cartone
Innanzitutto abbiamo cercato di creare una struttura in
legno resistente, eventualmente trasportabile di circa 70*200 cm alla base, che si sviluppasse in altezza con un lato più alto (nel nostro caso circa 40 cm) e uno più basso ( circa 30cm); in modo
che il coperchio da applicare al di sopra fosse spiovente per permettere
all'acqua di scivolare. Lo "scheletro" col legno è stato assemblato con
viti, chiodi e cerniere e il rivestimento di plastica fissato con una
comunissima sparapunti: sarebbe stato ottimale avere del materiale più spesso
come vetro (esempio riutilizzando vecchi infissi) o policarbonato. Da non
denigrare anche il pluriball o simili
che avendo l'aria intrappolata all'interno permette un minimo di
isolamento in più; noi (riciclando quella a casa) abbiamo creato uno strato
ulteriore nella parte superiore del cassone per "fermare" il calore che naturalmente tende a fuggire verso l'alto. Il
coperchio è stato realizzato con un telaio di legno e rivestito con una rete a
maglie stratte in ferro plastificato (per dare struttura e resistenza a eventuali carichi) e al di sopra
plastica da serra, fissando con due cerniere che ne permettano l'apertura.
Per accumulare più caldo possibile ci sono diverse
strategie: possiamo mettere un fondo di colore nero (anche un semplice telo nero da pacciamatura o pvc), possiamo avere cura di
esporre il semenzaio a sud oppure possiamo porre al di sotto del cassone un
buono strato di letame fresco che fermentando crea naturalmente tepore
(attenzione che le radici non tocchino altrimenti potrebbero bruciarsi!). Un altro trucco è porre il cassone con la schiena riparata da un muro e non in pieno campo. Noi
abbiamo optato per una serpentina riscaldata e un termostato poichè le temperature da "combattere" erano davvero rigide, ma di questo ne
parleremo in un altro post dedicato.
Trattenere il calore è importante, ma lo è anche far
ventilare l'ambiente sia per un discorso di muffe e simili sia perchè (a
esempio col sole) le temperature salgono troppo. Si possono facilmente creare
dei piccoli cavalletti con scanalature per poter permettere il ricircolo
dell'aria.
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